Usi della chimica agraria e percezioni ribaltate
Donatello Sandroni
Talvolta il percepito comune giace su un piano diametralmente opposto alla realtà dei fatti. Un fenomeno, questo, che affligge anche la chimica agraria e gli usi che se ne fanno per garantire abbastanza cibo di qualità al maggior numero di persone possibile. Tale ribaltamento percettivo viene favorito da alcuni fattori sociali e comunicativi ben precisi, non sempre neutri nelle intenzioni, i quali inquinano le informazioni sul tema con dati fuorvianti quando non addirittura falsi. Per esempio, si continua a pensare che gli usi di agrofarmaci siano “massicci” e persino in crescita. Uno scenario agricolo che ovviamente genera percezioni di carattere emergenziale, cioè di un problema sempre più grave e minaccioso. Al contrario, gli usi in Italia si sono praticamente dimezzati nel volgere di circa trent’anni, ovvero dal 1990 ai giorni nostri. In sostanza, sta avvenendo il fenomeno inverso a quello percepito: le tonnellate sono sempre meno ma vengono erroneamente date in aumento, con tutte le prevedibili ansie che da ciò derivano.
Fonte: Fatti non Fake